Enrico Fermi – Il genio obbediente
Genere: Scienza
Autore: Giuseppe Bruzzaniti
Edizioni: Einaudi
Pagine: 373
Enrico Fermi (1901 – 1954) è stato il più grande scienziato italiano dopo Galileo Galilei. E’ stato anche l’ultimo “galileano”, l’ultimo scienziato in grado di padroneggiare con la stessa maestria la parte teorica e quella sperimentale della fisica. Fin dai tempi dell’istituto di fisica di via Panisperna a Roma, Fermi dimostra di essere un fine teorico ma anche un perspicace sperimentatore che porta la fisica italiana all’attenzione del mondo scientifico, che conta in quegli anni fisici del calibro di Dirac, Bohr, Heisenberg. Questa parte della vita scientifica di Fermi si conclude con la scoperta delle proprietà dei “neutroni lenti” che consegna a Fermi il premio Nobel (1938). Da questo momento, per via della seconda guerra mondiale, il fisico italiano emigra negli Stati Uniti e concentra i sui studi sul nucleo dell’atomo, che lo porterà a sviluppare la prima pila atomica e poi a dirigere una sezione del Progetto Manhattan per la costruzione della bomba. Gli ultimi anni di vita vedono lo scienziato impegnato a in una nuova sfida, le particelle elementari, contribuendo ancora una volta alla rivoluzione scientifica di inizio ventesimo secolo che ha sconvolto la fisica classica.
Il libro condensa in poche pagine tutte le scoperte che hanno rivoluzionato la fisica classica suddividendole per capitoli: quelle direttamente ricondubili a Fermi e quelle invece che determinano le “mappe globali”, cioè il pensiero scientifico internazionale. Solo il primo capitolo ci racconta di Fermi uomo, sviluppando la vita dello scienziato nella cronologia di fatti che l’hanno contraddistinta. L’autore però è molto restio a fare trasparire la componente umana di Enrico Fermi, concentrandosi univocamente su quella scientifica, seppur avvincente e densa di avvenimenti.